venerdì 30 gennaio 2015

L'Arte del Sogno


Quali sono gli ingredienti migliori per fare un buon sogno? Di sicuro la cosa migliore è prendere la realtà e distorcerla e plasmarla per incontrare esattamente le proprie necessità del momento. Ed allora immagini lei, ti addormenti pensando alle sue risposte, ti culli fantasticando di affondare le dita tra i suoi capelli...

Questo film non lo vedevo da un po'. L'ho lasciato scorrere per un pezzo, nel dimenticatoio, forse perché mi ha sempre troppo ricordato me stesso. Io che distorco la realtà per adattarla alla mia misura, perché son passati un po' di anni nei quali ho preferito i sogni alla realtà, passare lunghe giornate a letto fantasticando e controllando i sogni ad occhi aperti e poi chiusi. 
Ora com'è? Beh com'era allora. Preferisco i sogni che diventano realtà. Ma ancora di più preferisco la realtà sorprendente e scoprire che magari non son stato in grado di leggerla per come realmente è! 
E' solo che ci vuole un sacco di coraggio a preferire la realtà ai sogni, e ce ne vuole ancora di più nel rendere un sogno realtà. Ma è quello che voglio fare! Voglio una splendida e pura realtà! ...anche perché rivedere questo film mi ha reso malinconico al pensiero di com'ero...al pensiero delle mie tendenze amanti della malinconia e delle sensazioni ed emozioni forse un po' patinate, della musica dalle note lascive e via dicendo...


giovedì 29 gennaio 2015

L'Ultima Mezzora - John Coltrane




L'Ultima mezzora sta diventando per me sempre di più un laboratorio nel quale sperimentare la mia vera voce e via far emergere ancora l'entusiasmo nei confronti della radio e della comunicazione. 
Non è facile comunicare quando si è soli davanti al microfono. Così come non è facile ascoltare quando si è in compagnia. Come al solito le questioni chirali e le dualità sono stupefacenti!
Preparare questa puntata non è stato complicato, ma nemmeno troppo semplice, principalmente per la causa che l'ha generata: la svogliatezza e la mancanza di tempo. E' stato facile scegliere tra i temi più semplici che potevo affrontare, ma come al solito non è semplice esporli. Il microfono ti porta sempre davanti all'annosa scelta se falsificare in qualche modo la voce o se far emergere quella vera, senza avere la possibilità di feedback da parte degli ascoltatori, degli interlocutori. Non sai cosa susciterà la tua voce priva di vista e tatto. Non sai se riuscirai ad essere chiaro, e nel momento in cui questi dubbi si insinuano nella voce la lingua tentenna, le labbra balbettano o approssimano delle parole, dei concetti chiari nella mente ma che vengono filtrati dall'imbuto del giudizio su se stessi. E' come essere nudi davanti allo specchio degli interrogatori. Tu sai e non sai se dietro c'è qualcuno. Sai solo che devi essere te stesso per farti scagionare dalle accuse.

La cosa assurda di John Coltrane è la dicotomia tra la sua vita totalmente sbandata e la capacità per niente banale di riordinare le idee all'interno di un pezzo. Certo alcuni suoi pezzi a primo impatto sembrano totalmente randomici, basti pensare a Giant Steps o My favorite things (pezzo non suo, ma grandissimo riarrangiamento) dove il sassofono esplode e proietta i suoi frammenti ovunque, trafiggendo persone e cose, creando il panico per quello che sembra il botto ed il caos. In realtà ad ascoltarli bene sono incredibilmente ordinati, schizzati certo, ma totalmente densi di logica.
Non è affatto una cosa banale, considerando il fatto che una vita sbandata fa sbandare qualsiasi lato che impregna, arte compresa. Il caos ti controlla sempre, perché è così che hai deciso

martedì 13 gennaio 2015

L'ultima mezzora della domenica (pt.1)



Che bello riprendere a far radio ed esprimersi in maniera libera e spontanea, senza farsi troppi problemi dell'accento, delle cose da dire in diretta, lasciando che sia un flusso che non nasconda la musica da passare



giovedì 8 gennaio 2015

Il disarmo interiore

Quello che è successo oggi in Francia mi ha scosso non poco, mi ha proprio fatto provare un senso di compassione profonda nei confronti degli islamici, degli integralisti, dei morti nel massacro del Charlie Hebdo e per un attimo, son sincero, mi ha fatto vacillare non poco... vacillare sull'idea di rivoluzione umana che ho in testa, vacillare sul pensiero che l'umanità possa farcela a superare la propria piccola personalità e trasformarsi in una razza piena, profondamente legata alla terra, alla propria stirpe, al proprio sangue e spirito umano.
Uno dei tanti miei obiettivi personali di quest'anno all'apparenza è molto piccolo, ma alla luce di quanto successo oggi assume un significato ed una importanza ancora più radicale: voglio smettere di bestemmiare. 
E' tutto partito dal fatto molto semplice che è un vizio che non mi è mai appartenuto, totalmente antiestetico, lontanissimo dai miei schemi comunicativi, ma che si è radicato in maniera un po' profonda. Ed io voglio saper comunicare, voglio saper rispettare il prossimo, voglio riuscire a non mettere in difficoltà chi mi sta attorno, voglio rispettare le idee ed il pensiero diverso dal mio anche se a volte, come nel caso delle religioni, mi viene così difficile.
Voglio disarmarmi nei confronti delle religioni, a partire dalla mia, a partire dal fastidio che a volte posso provare nei confronti di alcune cose che non capisco, continuando poi a disarmarmi nei confronti del cristianesimo e di tutto ciò che anticipa o segue in qualche modo...
E' impossibile pensare di riuscire a fare la rivoluzione umana se prima non ci disarmiamo interiormente nei confronti di ciò che ci sembra stupido, inutile oppure addirittura offensivo e pericoloso...son spesso solo giudizi, anche se credo fermamente che le religioni teistiche siano veramente pericolose per il genere umano, che siano principalmente LIMITANTI e quindi di fatto pericolose, capaci di far entrare il buio e la superstizione nei cuori delle persone già ampiamente oscurate dalla propria personale oscurità interiore. Il fatto di essere certo che dio non esista, il fatto di essere certo che non c'è stato un inizio del tutto, che SIAMO da sempre e SAREMO per sempre, non può portarmi però a insultare e mancare di rispetto nei confronti di idee tutto sommato logiche per quanto siano medievali.. perché è logico che la gente abbia bisogno di aggrapparsi a qualcosa di esterno come Dio, che abbia bisogno di aggrapparsi a dei precetti, a dei comandamenti... è l'antico problema dell'essere umano: Non credere fermamente nelle proprie infinite capacità. 

E' difficile continuare a credere nell'umanità quando là fuori c'è gente che gioca con la penna, c'è gente che gioca con i kalashnikov, senza alcun rispetto per la vita umana, ma è un dovere morale continuare a credere fermamente, ad essere certo che l'essere umano ce la può fare, non senza incredibili sforzi ed indicibile apertura mentale e di cuore. E' proprio un dovere morale. Non possiamo e non dobbiamo e non vogliamo mollare ora.