mercoledì 11 novembre 2015

Il Cactus

La prima volta che lessi questo post, di questa persona sconosciuta della quale seguivo spesso le vicende, rimasi molto colpito... mi ricordava parti della mia storia appena finita...

ieri come ora... questo post mi mette i brividi ed una malinconia senza limiti... ma anche una strana speranza...

* In My Secret.. The Silence *: Il Cactus:

E' come una piantina di cactus.
Le dai il tuo amore, la curi, l'annaffi, le parli.
Lei cresce, bella, gioiosa, verde.
I suoi aculei fanno male se premi troppo, ma se stai attento e ti limiti ad accarezzarli possono farti un dolce solletico.
Ed incredibilmente spuntano i boccioli.
Sono ancora chiusi, ma se hai pazienza presto li vedrai trasformarsi in brillanti fiorellini fucsia.
Ed è un buon segno, perchè vuol dire che le tue attenzioni sono state fondamentali per lei.
Vuol dire che l'hai amata nel modo giusto, e lei ti sta per ripagare dello sforzo fatto donandoti un fiore, due fiori, tre, di un colore così intenso e accesso, come l'amore che anche lei ha da darti.
Lei è pronta a ringraziarti per averla fatta diventare così bella, per averla amata, ma improvvisamente cominci ad essere impaziente.
Vuoi che i suoi fiori sboccino velocemente, subito, a comando.
Vuoi che anche deboli, e ancora un po' verdi, si aprano i boccioli.
E pressi, e premi, e insisti, e non dai più amore, ma imposizione.
La piantina ha i suoi tempi, non può fiorire a dicembre, deve aspettare la primavera, ma se avrai pazienza vedrai che gioia proverai
quando i suoi fiori sbocceranno per te.
Tu non vuoi sentire ragioni, pensi sia giunto il momento di ricevere, perchè hai dato troppo, perchè non hai voglia di aspettare.
Così smetti di innaffiare, e smetti di accarezzare.
Smetti di curarla, e insisti, insisti, insisti.
Insisti perchè questi boccioli si aprano ora, prima, non dopo.
Non sai che per ottenere ciò, non serve smettere di nutrire e pretendere, ma anzi, è necessario donare e amare il doppio.
Vuoi che i fiori sboccino subito? Allora non basta più la sola luce del giorno. Allora è il caso che la metti in serra, e che tu le stia vicino, notte e giorno. Le dovrai dare qualche rinforzante, dovrai starle vicino e seguire i suoi ritmi che tu hai sballato, e forse, solo così riuscirai a vedere presto un fiore.. Con un unico rischio però.
Che sì, si aprano i boccioli, ma che i fiori rimangano sciapi, deboli, e in poco tempo marciscano.
Quale gioia più triste c'è nel vedere tutto il tuo lavoro e la tua dedizione compiersi in un fiore marcio, un fiore dai colori spenti, che non sopravvive per più di qualche istante?
Perchè tanta fretta? Perchè non rispettare i veri tempi?
Eppure quando credi che ormai sia fatta, quando vedi i boccioli, sai che ci vuole poco, ma veramente poco per vedere un bel fiore.
E tu che fai? Rovini tutto il tuo duro lavoro così?
Smetti di darle da bere, smetti di preoccuparti per lei. Pretendi, imponi, vuoi?
Senza le attenzioni e l'amore, i boccioli non hanno più abbastanza forza per aprirsi, e prima ancora di fiorire marciscono da dentro.
Il fiore così bello che ti aspettavi di vedere non riuscirà a sbocciare, almeno non per questa primavera..
Dovrai tagliarle i boccioli che ormai le fanno solo più male, e aspettare, e ricominciare da capo.
Ripartire dai suoi aculei pungerti, amarla teneramente, curarla e innaffiarla.
Dovrai rifare tutto da capo, con molta pazienza, con molta attenzione, con la speranza che riesca a donarti finalmente il suo fiore, ma non subito. Dovrai aspettare, non qualche giorno, non un mese, ma un nuovo autunno e poi l'inverno, e finalmente un'altra primavera.

Quanto ti costava pazientare un po' la scorsa primavera?