venerdì 6 maggio 2016

Non è mica un Giovedì qualsiasi

I soprannomi siamo sempre noi che decidiamo di riceverli, e non sono solo gli altri a volerceli dare. I discorsi non ascoltati non sono mai esistiti, così come le parole mai approfondite. Ci son sempre delle soglie che vanno varcate prima che le cose o le persone esistano effettivamente...
le soglie tipicamente son definite da sofferenze e limiti personali di tutte le persone coinvolte in una relazione, mai solamente quelle di uno solo. Sennò sarebbe come dire che le relazioni dipendono solo da una persona sola... e allora che relazioni sarebbero? sarebbero binari a senso unico. 

Tutte le volte che mi sento abbandonato da qualcuno è perché in realtà non sono mai stato afferrato del tutto... son stato solo una giacca scivolata dalle mani sull'orlo di un dirupo. Bisogna sempre tenerle a mente queste cose. Quando le persone non hanno il coraggio di accettarti totalmente per come sei fatto, non ti hanno mai preso, si sono solo illuse di averlo fatto, e quando le difficoltà diventano soggettivamente forti, eccole che cadono e vengono disperse dal vento come polvere, e man mano scivolano verso i ricordi. Per fortuna i ricordi che rimangono sono solo quei frammenti piacevoli, così che dopo un po', dopo il giusto tempo, tutte le relazioni son state tutto sommato piacevoli... sarà che ci si dimentica sempre di quanto era affilata l'unghia del dito che ti è entrato nel culo. Giusto per dirlo con un francesismo. Ci si ricorda solo di quanto era bello colorato lo smalto.

Nuovo giro, nuova corsa! Son io il Giovedì, non chi l'ha pronunciato per la prima volta, rimettendo insieme dei pezzi che erano solo miei. Pezzi che mi appartengono e che solo io posso riunire.