Giornatina “leggera” oggi.
Non si guarda indietro. Basta così.
Finita l’ultima mezzora con uno di quei rari pezzi che ti
aprono il cielo, EOS degli Ulver da Shadows of the sun. È come risvegliarsi in
mezzo all’africa la notte, lontano anni a piedi dal mondo degli esseri umani ed
essere circondato dal tutto, senza esserne sopraffatto o spaventato. La vita è
un fatto della vita. Questa è una di quelle rare serate cosmiche, quando la
mente sopraffatta da tutto e da tutti ha bisogno di riprendersi tutto lo spazio
che si merita e riabbraccia la terra, il cielo ed il cosmo intero. Siamo troppo
piccoli, nascosti e sopraffatti da noi stessi che da migliaia e migliaia di
anni ci siamo dimenticati chi siamo e perché siamo così, e probabilmente il perché
non ha nemmeno bisogno di essere espresso in quando domanda non attinente ai
fatti e le cose. Perché per cosa?
Siamo così piccoli, siamo così chiusi nel nostro piccolo io
da scordarci che siamo piccoli esserini meravigliosi immersi nel cosmo, a bordo
di un pianeta così piccolo che a pensarci bene vaga nello spazio, ruotando
attorno ad una stella che si sposta a sua volta attorno a chissà quali linee di
forza in una galassia che a sua volta si sposta e si trasforma e vaga… e così
via, passando per super-cluster di galassie, di porzioni di universo che
nemmeno sappiamo cosa cazzo sia e se ha senso definirlo in qualche modo. E noi,
ancora qui, piccoli a chiederci il perché soffriamo per cose successe 25 anni
fa, o a soffrire per diverbi con la ex e la paura di essere abbandonato, o di
non riuscire a coltivare altri amici…
Stasera avrei voluto continuare a camminare per ore in
strada, lentamente, così silenziosa, fino ad arrivare a chissà dove… stavo per
fare la follia di andare in stazione, di prendere un treno qualsiasi, con un po’
di soldi in tasca ed andare chissà dove… poi mi son reso conto che è già
difficile scappare da una nazione, da un continente, figuriamoci dal pianeta
terra. La soluzione è che non ha davvero senso cercare il cosmo fuori di noi.
Non ci son perché, non ci sono nemmeno i come. Sappiamo solo che siamo
confinati in questa terra e che per sempre la materia di cui siamo fatti è
destinata a rimanere in questa terra, per sempre, senza la possibilità che
scompaia, ma solo che si trasformi in qualcos’altro. E visto che siamo
destinati a rimanere per sempre qui, perché scappare? Scappare per andare dove?
La soluzione è semplice: basta ricordarsi che la vita è più semplice di così,
che noi amici, mariti, amanti, esseri viventi ci stiamo perdendo in un grande
bicchiere d’acqua, sopraffatti dal nostro piccolo io, ingigantendo problemi che
in confronto al cosmo sono inutili, inesistenti, e probabilmente mal posti. Noi
creiamo problemi irrisolvibili nella logica che noi stessi abbiamo creato, e lo
facciamo per arroganza, per godere delle gabbie che noi stessi abbiamo creato
ed arredato. La vita è più facile di così, e lo è sempre stata per me, ora lo
ricordo. Son sempre stato molto più leggero di questi ultimi tanti anni pisani.
Ora riprenderò ad esserlo, facendo scivolarmi le cose di dosso… allontanatevi
pure se volete, mi rimane il cosmo intero e me lo saprò far bastare.