lunedì 18 maggio 2015

Omar il marocchino

Sembra così irreale a volte la grande felicità che uno prova, confusa e attratta dalla mente, capace di rovinare tutto in così breve tempo, così tanto breve da rendere la felicità irreale... come se non si riuscisse in tempo a viverla ed a conservarne il ricordo...
Ti capita di ritornare a casa, a piedi dopo tanto tempo, tenendo la bici in mano con la voglia di fare una passeggiata al rientro da una riunione buddista, sentire una voce che ti richiama dall’angoscia dei pensieri chiusi e rimanere lì a goderti l’aiuto rivolto ad una persona che ha chiesto aiuto proprio a te... proprio nel giorno in cui hai deciso di tenere la bicicletta in mano, di andare a velocità umane così che magari gli altri possano raggiungerti e salvare te...
È così che nasce uno shakubuku, perchè vuoi condividere la felicità.. magari una felicità tanto nascosta, nascosta così bene da gustartela solo dopo che l’evento è ormai finito... come un sapore lasciato dall’ultimo togo che si è sciolto in bocca, sapendo che sarebbe stato l’ultimo togo...
Ora un treno lo attende per milano, como e poi la svizzera, un filo meno affamato almeno per oggi,  al riparo dallo stato che vuole rimandarlo a casa... Omar il marocchino e Stefano il sardo in un abbraccio che mi dispiace non averlo goduto fino in fondo..quasi...
Spero di ricevere presto la telefonata del suo arrivo...

Settimane passate a nascondersi dalla vita, in preda alla vergogna, al rimorso, ai rimpianti e la vita affamata di vita raggiunge te... attendevo queste lacrime da settimane... finalmente siete arrivate

Nessun commento: