lunedì 6 aprile 2015

Sei disposto anche a soffrire per diventare felice?

BAM. Ecco uno dei punti cardine. Ti si sbatte la porta in faccia e poi si apre di colpo, e lì davanti ce la risposta, la tua risposta.
Tempo fa avevo gli occhi abbastanza chiusi, non filtrava molta luce.. ora un poco più aperti. Ma quanto? Non tanto... perché non ho il coraggio di rispondere a questa domanda. La domanda per eccellenza nella mia vita.

Un'ora fa le ho detto che non voglio soffrire. E mi ritrarrò in funzione di questo? Io cosa voglio? io cosa voglio? ancor prima di lei cosa vuole, io cosa voglio? cosa voglio a prescindere da tutto... davvero la risposta è "io non voglio soffrire"? il nocciolo fondamentale dell'effetto che io non riesco a lasciarmi andare sentimentalmente a meno che non ho una persona semplice davanti, o una sfida facile... forse è questo? 
Di chi ci si innamora? di chi si sceglie di innamorarsi... delle persone semplici al punto giusto? ne troppo, ne poco... le sfide diciamo raggiungibili...

io mi voglio sfidare con lei.. lo sto già facendo, al punto da ritirare man mano tutte le affermazioni fatte, perché d'altronde la verità è che io voglio una relazione, non una storia... e voglio che ci sia la possibilità di avere una relazione... anche lei lo vuole... anche se ne ha paura...

avrò il coraggio di lasciarmi andare a prescindere da tutto? 

voglio rispondere si. voglio rispondere si. 

mercoledì 18 marzo 2015

L'arroganza del voler salvare il prossimo senza salvare se stessi

Quanto è difficile essere coerenti? soprattutto quando si è una persona dinamica, soprattutto quando la propria persona attraversa con dinamicità e rapidità incredibile lo scorrere della vita, quando si può cambiare idea da un istante all'altro sotto la forte spinta di uno stimolo oggettivo o di una verità oggettiva che ti convince... quanto è difficile apparire coerenti agli altri in una vita dinamica? 

sia chiaro: non è facile manco per un cazzo vivere con coerenza quando si è così dinamici. Perché essere fraintesi o stimolare le debolezze degli altri è questione all'ordine del giorno, perché sei sicuro che quando qualcuno avrà a che fare con te ne subirà la pesante influenza, della quale ti devi anche prendere il 50% della responsabilità. La responsabilità di essere come si è: un destabilizzatore. E' questo forse il mio karma più profondo, la mia missione? Destabilizzare la vita delle persone a me più care... quando arriverà il momento in cui qualcuno destabilizzerà me? che mi farà perdere il controllo? Quando sarà possibile vivere qualcuno che mi priva di ogni certezza, che mi fa rimettere in gioco totalmente di nuovo da capo?

ma sinceramente mi sono anche vagamente rotto i coglioni. Son bravo ad essere coerente, e son bravo anche a non esserlo. Mi son rotto il cazzo di usarmi come una banderuola per far capire a tutti come cazzo si vive, quando io stesso non riesco a seguire il mio stesso esempio. O almeno non riuscivo. 
Ora seguo la mia strada, che è molto più liscia di com'era tempo fa, che è molto più sensata degli ultimi 7 anni di vita pisana, ma che comunque si conserva all'apparenza priva di senso... priva di una logica, una vita che fino ad ora è trascorsa ad aiutare gli altri senza che loro me l'abbiano chiesto... non è forse arroganza questa?

venerdì 30 gennaio 2015

L'Arte del Sogno


Quali sono gli ingredienti migliori per fare un buon sogno? Di sicuro la cosa migliore è prendere la realtà e distorcerla e plasmarla per incontrare esattamente le proprie necessità del momento. Ed allora immagini lei, ti addormenti pensando alle sue risposte, ti culli fantasticando di affondare le dita tra i suoi capelli...

Questo film non lo vedevo da un po'. L'ho lasciato scorrere per un pezzo, nel dimenticatoio, forse perché mi ha sempre troppo ricordato me stesso. Io che distorco la realtà per adattarla alla mia misura, perché son passati un po' di anni nei quali ho preferito i sogni alla realtà, passare lunghe giornate a letto fantasticando e controllando i sogni ad occhi aperti e poi chiusi. 
Ora com'è? Beh com'era allora. Preferisco i sogni che diventano realtà. Ma ancora di più preferisco la realtà sorprendente e scoprire che magari non son stato in grado di leggerla per come realmente è! 
E' solo che ci vuole un sacco di coraggio a preferire la realtà ai sogni, e ce ne vuole ancora di più nel rendere un sogno realtà. Ma è quello che voglio fare! Voglio una splendida e pura realtà! ...anche perché rivedere questo film mi ha reso malinconico al pensiero di com'ero...al pensiero delle mie tendenze amanti della malinconia e delle sensazioni ed emozioni forse un po' patinate, della musica dalle note lascive e via dicendo...


giovedì 29 gennaio 2015

L'Ultima Mezzora - John Coltrane




L'Ultima mezzora sta diventando per me sempre di più un laboratorio nel quale sperimentare la mia vera voce e via far emergere ancora l'entusiasmo nei confronti della radio e della comunicazione. 
Non è facile comunicare quando si è soli davanti al microfono. Così come non è facile ascoltare quando si è in compagnia. Come al solito le questioni chirali e le dualità sono stupefacenti!
Preparare questa puntata non è stato complicato, ma nemmeno troppo semplice, principalmente per la causa che l'ha generata: la svogliatezza e la mancanza di tempo. E' stato facile scegliere tra i temi più semplici che potevo affrontare, ma come al solito non è semplice esporli. Il microfono ti porta sempre davanti all'annosa scelta se falsificare in qualche modo la voce o se far emergere quella vera, senza avere la possibilità di feedback da parte degli ascoltatori, degli interlocutori. Non sai cosa susciterà la tua voce priva di vista e tatto. Non sai se riuscirai ad essere chiaro, e nel momento in cui questi dubbi si insinuano nella voce la lingua tentenna, le labbra balbettano o approssimano delle parole, dei concetti chiari nella mente ma che vengono filtrati dall'imbuto del giudizio su se stessi. E' come essere nudi davanti allo specchio degli interrogatori. Tu sai e non sai se dietro c'è qualcuno. Sai solo che devi essere te stesso per farti scagionare dalle accuse.

La cosa assurda di John Coltrane è la dicotomia tra la sua vita totalmente sbandata e la capacità per niente banale di riordinare le idee all'interno di un pezzo. Certo alcuni suoi pezzi a primo impatto sembrano totalmente randomici, basti pensare a Giant Steps o My favorite things (pezzo non suo, ma grandissimo riarrangiamento) dove il sassofono esplode e proietta i suoi frammenti ovunque, trafiggendo persone e cose, creando il panico per quello che sembra il botto ed il caos. In realtà ad ascoltarli bene sono incredibilmente ordinati, schizzati certo, ma totalmente densi di logica.
Non è affatto una cosa banale, considerando il fatto che una vita sbandata fa sbandare qualsiasi lato che impregna, arte compresa. Il caos ti controlla sempre, perché è così che hai deciso

martedì 13 gennaio 2015

L'ultima mezzora della domenica (pt.1)



Che bello riprendere a far radio ed esprimersi in maniera libera e spontanea, senza farsi troppi problemi dell'accento, delle cose da dire in diretta, lasciando che sia un flusso che non nasconda la musica da passare



giovedì 8 gennaio 2015

Il disarmo interiore

Quello che è successo oggi in Francia mi ha scosso non poco, mi ha proprio fatto provare un senso di compassione profonda nei confronti degli islamici, degli integralisti, dei morti nel massacro del Charlie Hebdo e per un attimo, son sincero, mi ha fatto vacillare non poco... vacillare sull'idea di rivoluzione umana che ho in testa, vacillare sul pensiero che l'umanità possa farcela a superare la propria piccola personalità e trasformarsi in una razza piena, profondamente legata alla terra, alla propria stirpe, al proprio sangue e spirito umano.
Uno dei tanti miei obiettivi personali di quest'anno all'apparenza è molto piccolo, ma alla luce di quanto successo oggi assume un significato ed una importanza ancora più radicale: voglio smettere di bestemmiare. 
E' tutto partito dal fatto molto semplice che è un vizio che non mi è mai appartenuto, totalmente antiestetico, lontanissimo dai miei schemi comunicativi, ma che si è radicato in maniera un po' profonda. Ed io voglio saper comunicare, voglio saper rispettare il prossimo, voglio riuscire a non mettere in difficoltà chi mi sta attorno, voglio rispettare le idee ed il pensiero diverso dal mio anche se a volte, come nel caso delle religioni, mi viene così difficile.
Voglio disarmarmi nei confronti delle religioni, a partire dalla mia, a partire dal fastidio che a volte posso provare nei confronti di alcune cose che non capisco, continuando poi a disarmarmi nei confronti del cristianesimo e di tutto ciò che anticipa o segue in qualche modo...
E' impossibile pensare di riuscire a fare la rivoluzione umana se prima non ci disarmiamo interiormente nei confronti di ciò che ci sembra stupido, inutile oppure addirittura offensivo e pericoloso...son spesso solo giudizi, anche se credo fermamente che le religioni teistiche siano veramente pericolose per il genere umano, che siano principalmente LIMITANTI e quindi di fatto pericolose, capaci di far entrare il buio e la superstizione nei cuori delle persone già ampiamente oscurate dalla propria personale oscurità interiore. Il fatto di essere certo che dio non esista, il fatto di essere certo che non c'è stato un inizio del tutto, che SIAMO da sempre e SAREMO per sempre, non può portarmi però a insultare e mancare di rispetto nei confronti di idee tutto sommato logiche per quanto siano medievali.. perché è logico che la gente abbia bisogno di aggrapparsi a qualcosa di esterno come Dio, che abbia bisogno di aggrapparsi a dei precetti, a dei comandamenti... è l'antico problema dell'essere umano: Non credere fermamente nelle proprie infinite capacità. 

E' difficile continuare a credere nell'umanità quando là fuori c'è gente che gioca con la penna, c'è gente che gioca con i kalashnikov, senza alcun rispetto per la vita umana, ma è un dovere morale continuare a credere fermamente, ad essere certo che l'essere umano ce la può fare, non senza incredibili sforzi ed indicibile apertura mentale e di cuore. E' proprio un dovere morale. Non possiamo e non dobbiamo e non vogliamo mollare ora. 

lunedì 15 dicembre 2014

John Coltrane - Body and Soul


Da cosa cosa scaturisce la voglia di carezze? Da un pezzo ascoltato per sbaglio, dalla vista di un cuscino in più sul tuo letto, oppure dal muso dell'orso di peluche che ormai son 2 anni che si chiede il perché è rinchiuso nell'armadio, lontano dagli occhi della gente?
Dalla voglia di prendersi cura di una persona speciale, quando la voglia di ricevere carezze si manifesta col farle per primo, senza aspettarsi niente in cambio, pensando al fatto che quando tocchi una persona, per la sola esistenza del tatto anche lei indirettamente tocca te...

Oppure sarà questa pioggia e questo pezzo che va avanti da ore, quasi in loop, forse con la voglia di farsi un po' male a ricordare che in un periodo lontano c'ero anche io su questo letto a ricevere qualche carezza


...e poi venir salvato in extremis da Billie's Bounce! Benedetto il random di spotify!

venerdì 12 dicembre 2014

Tool - The Patient


Uno dei pezzi che più adoro dei Tool, questo strano gruppo capace di descrivere l'animo umano e le sue bassezze, ma anche le sue imponenti infinità. Questo pezzo in particolare mi ricorda una delle caratteristiche dell'essere umano che più odio in assoluto: La mancanza di cura per le relazioni.
C'è gente capace di coltivare delle relazioni per anni, con estetica costanza esteriore, con belle parole, splendidi toni, discorsi vaghi ed approssimativi, mai oltre i limiti della forma e soprattutto del contenuto. Queste persone viste da fuori, coltivano costantemente delle splendide relazioni, per l'appunto solo esteriormente belle ed intense, fatta magari anche di un sacco di risate, ma principalmente basate sul nulla. C'è gente che coltiva e coltiva e coltiva con costanza, fa fiorire alberi magnifici ed imponenti, ed infine come se nulla fosse gli mette fuoco, per poi usarne le ceneri utili a disegnare l'albero dei propri sogni sul muro...
La pazienza di coltivare cose inutili, avendo pazienza per coltivare prima o poi gli alberi giusti..
come se ci fossero alberi sbagliati ed alberi giusti...
La gente vuole solo estetica.

mercoledì 10 dicembre 2014

La semina


Il buddismo della semina, è questo uno dei concetti definitivi di questo buddismo, ovvero seminare tante cause, più positive possibili senza pensare al raccolto, ma curando curando e curando il gesto della semina. Come può l'ambiente non rispondere in egual misura? Se la cura è tanta, il frutto sarà pregiato, è logico! 
Com'è bello quando l'ambiente risponde in questo modo! Erano mesi che aspettavo queste risposte, così chiare, così evidenti, nascoste alla mia vista dai miei stessi occhi e da un filo di mancanza di coraggio nel fare le domande giuste! E' così sorprendente la realtà, a prescindere dal giudizio, che mette proprio allegria!

L'ambiente risponde e dunque evidentemente è la strada giusta. 

La Realtà, parte 1

Che liberazione. Una gioia immensa nel vedere la realtà per com'è:
Federica ha avuto timore di me e si è allontanata senza voler faticare nemmeno un istante! 

Scoprire che tutte le mie paranoie, che i miei desideri di relazione umana con una persona che consideravo speciale, son stati tutti fittizi, beh, è stata una grande liberazione. Liberazione dal desiderio di volerci per forza avere a che fare, di voler creare qualcosa che non è assolutamente ricambiato in nessun modo. Prima volta che mi succede questa cosa in vita mia, stranissima tra l'altro, visto che quello che ci ha subito son stato io!

Altra cosa importante imparata da questa vicenda:
Nei rapporti unilaterali, coltivati solo da un lato del campo, basta un solo giorno di mancata irrigazione o un piccolo errore di fondo, da distruggere tutto il raccolto, da rovinare tutto ciò che è stato fatto. Mi serva come monito per il futuro! Certi errori non vanno ripetuti, sopratutto quando sono così grossolani! Cose naturalmente iper perdonabili in una relazione umana biunivoca... bah! va benissimo così

la realtà, gioiosa e felice a prescindere dal giudizio sulla vicenda, dal concetto occidentale di positivo o negativo!